La filosofia politica kantiana

Giuseppe Gagliano

La filosofia politica kantiana

Armando, Roma 2016

 

 

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Il volume analizza il pensiero politico di Kant a partire da quell’insieme di opere, composte tra il 1784 e il 1793, nelle quali il filosofo tedesco ha posto le basi per la sua riflessione in materia di diritto, di Stato, di storia e di cosmopolitismo. L’analisi prosegue con lo studio dello scritto kantiano più notevole, dal punto di vista dell’Autore, Per la pace perpetua: un progetto filosofico (1795), completato dall’approfondimento di alcuni concetti elaborate nella Metafisica dei costumi (1797). Infine, nell’ultima parte del lavoro, l’Autore si sofferma su un aspetto particolarmente problematico dell’ermeneutica di Kant, ovvero il confronto con il realismo politico, confronto dal quale emergerà con maggiore nitidezza il profilo teorico dell’impostazione kantiana.

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[...] La filosofia politica kantiana non si lascia facilmente circoscrivere: poiché il filosofo di Königsberg non ha dedicato alle questioni politiche un’unica, grande opera sistematica, occorre rintracciare i fondamenti della sua dottrina politica in diverse opere, eterogenee per datazione, ampiezza e approccio metodologico. Nonostante i fondamenti del pensiero politico kantiano possano essere desunti già dalle Critiche, e in particolare dalla Critica della ragion pura (1781) che contiene la celebre idealizzazione della repubblica, e dalla Critica del Giudizio (1790), nella quale Kant individua nella società civile e nella sua estensione ad una comunità cosmopolitica il presupposto formale per la realizzazione dello scopo ultimo della natura, la nostra analisi partirà da quell’insieme di opere, composte tra il 1784 e il 1793, nelle quali Kant ha posto le basi per la sua riflessione in materia di diritto, di Stato, di storia e di cosmopolitismo, ossia l’Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico (1784), in cui per la prima volta si affaccia l’ideale di un ordine cosmopolitico; la Risposta alla domanda: che cos’è l’illuminismo? (1784); La religione entro i limiti della mera ragione (1793); lo scritto Sopra il detto comune: «Questo può esser giusto in teoria, ma non vale per la pratica» (1793). [...]