Mauro Dorato, Che cos’è il tempo? Einstein, Gödel e l’esperienza comune

Mauro Dorato, Che cos’è il tempo? Einstein, Gödel e l’esperienza comune

Roma, Carocci, 2013, pp. 138
 
Recensione di Deborah Sanaz Conti - 21/01/2014

Mauro Dorato sostiene che uno dei problemi principali in filosofia della scienza sia di chiarire il rapporto tra l’immagine manifesta e l’immagine scientifica del mondo.
L’autore cerca di dare il proprio contributo alla soluzione di tale problema concentrandosi sulla discrasia che esiste tra le caratteristiche che ha il tempo nell’esperienza umana e le caratteristiche del tempo che seguono dalla teoria della relatività.
 
Per riuscire in tale confronto esemplifica, in tre punti, quali siano le caratteristiche che possiede il tempo secondo l’esperienza umana:
1. Presentismo: presente distinto ontologicamente da passato e futuro perché è l’unico ad esistere;
2. divenire temporale: il presente scorre portando in essere fatti prima solo possibili;
3. irreversibilità e immutabilità del passato contrapposta alla mutabilità del futuro.
Chiarisce poi, attraverso sei definizioni, le nozioni principali della teoria della relatività in modo molto semplice ed essenziale. Riesce così a fornire gli strumenti necessari alla comprensione del dibattito anche al lettore meno esperto.
Chiarite quindi le posizioni di partenza, Dorato, con argomento logico rigoroso ma comunque comprensibile anche a chi non abbia familiarità con la formalizzazione, fa emergere la prima tensione tra l’immagine manifesta di tipo presentista e un’immagine scientifica di tipo eternalista. Come detto, il presentismo è una posizione che concepisce il presente come un tempo distinto dal passato e dal futuro in senso ontologico, il presente esiste, mentre il passato non esiste più, e il futuro non esiste ancora. L’eternalismo si contrappone al presentismo perché non concepisce tale distinzione, non esiste un momento presente ontologicamente privilegiato, passato, presente e futuro esistono allo stesso modo, non c’è possibilità di distinguerli. Questa seconda immagine pare avere diverse conseguenze contro-intuitive, la più clamorosa legata al libero arbitrio. Non si capisce, infatti, come si possa affermare che non ci sia differenza ontologica tra passato presente e futuro senza dover mettere in discussione la libera volontà degli individui.
Dorato dipana tale questione con mossa tipicamente analitica. Distingue due sensi della copula ‘essere’ nell’asserzione ‘essere reale’. Un primo senso tensionale che si traduce in ‘esistere ora’ dove ‘ora’ è, ovviamente, relativo e prospettico. Un secondo senso atensionale che si traduce in ‘esistere in qualche regione dello spazio-tempo’. Per cui, si potrà dire che un evento E, rispetto ad un osservatore O, è reale e non è reale, senza cadere in contraddizione perché la copula ‘è’ ha due sensi diversi. Certo, pare rimanere qualche rimasuglio di resistenza in noi all’idea che l’essere reale di un’azione futura in senso atensionale non contraddica la libertà di scelta dell’agente. Dobbiamo ammettere però che Mauro Dorato ci ha condotto per mano, chiarendo tutti i passaggi dell’argomentazione, a tale conclusione.
La seconda tensione presentata nel testo è quella che richiede di decidere se si debba attribuire incompletezza alla fisica per la sua incapacità di spiegare il divenire temporale, o se si debba relegare il divenire temporale tra le illusioni dettate dal nostro antropomorfismo. Come spesso accade, la soluzione, almeno per l’autore, sta nel mezzo. Cioè, ammettendo un divenire che però sia locale e mantenendo l’indipendenza dalla mente e quindi l’oggettività del presente. Per far ciò analizza sei ipotesi che introducono un presente oggettivo nella relatività. L’analisi delle sei opzioni non porta a una soluzione definitiva, ma riesce ad aprire una strada per poter spiegare alcune caratteristiche del tempo esperito all’interno dell’immagine scientifica. Una strada aperta dalla considerazione, tanto banale quanto rivoluzionaria, che vede come unica soluzione ai nostri problemi l’interdisciplinarietà. Nello specifico, per avere una spiegazione completa delle due immagini, è necessario considerare come l’immagine manifesta risulti tale a esseri con una particolare struttura cognitiva. È necessario quindi, interessarsi anche dei risultati degli studi neuro-cognitivi per riuscire ad accordare le due immagini in un solo grande dipinto. La soluzione che a Dorato pare più adatta a tale scopo è la struttura a diamante detta ‘presente di Alexandroff’ dal nome del matematico Pavel Sergeyevich Alexandrov che l’ha studiata. Dorato precisa che tale struttura non ha la funzione di rappresentare la nostra esperienza quotidiana di presente, ma solo di spiegarne alcune caratteristiche rendendole compatibili con l’immagine scientifica.
Riassumendo, stabilito che il presentismo si basa su un’illusione creata dalla combinazione della velocità della luce con le caratteristiche psicofisiche umane. Ne deriva che il divenire temporale abbia carattere locale e non cosmico. Contro il divenire cosmico, inoltre, Dorato riserva quasi un capitolo intero all’argomentazione di Kurt Gödel, una chicca per chi si diletta con la logica.
La terza tensione che Dorato si trova ad affrontare è quella che vede contrapporsi un’immagine manifesta di un mondo governato da processi irreversibili a un’immagine scientifica che vede i processi fisici governati da leggi fondamentali temporalmente reversibili, che non distinguono tra la direzione passato-futuro e la direzione futuro-passato. Per risolvere quest’ultima tensione l’autore, con precisione e chiarezza, muove dal concetto di entropia, e ancora una volta l’argomento risulta accessibile a tutti. Arriviamo così a considerare, di nuovo, la particolare condizione che ci contraddistingue. Siamo umani che elucubrano sulla probabilità quasi nulla che l’entropia sia molto bassa. Ma l’unico caso in cui si dia la nostra esistenza è un caso in cui la forte differenza di calore tra le stelle e lo spazio interstellare ha dato origine alla vita, un caso, cioè, di bassa entropia. Bassa entropia che da allora è in continua risalita, cioè ha una direzione precisa che spiegherebbe la percezione particolare che gli umani hanno del tempo. Si potrebbe aggiungere che la condizione particolare da considerare sarebbe quella di umani ‘occidentali’, poiché, come lo stesso Dorato afferma, l’irreversibilità del passato è data dal divenire coniugato alla non circolarità del tempo; questa seconda caratteristica, però, non è ovvia a tutte le latitudini.
Cos’è il tempo? Einstein,Gödel e l’esperienza comune è un testo chiaro e semplice da seguire nelle argomentazioni. Ottimo per quei filosofi che pensano sia necessario capire le teorie scientifiche, ma non hanno trovato ancora il modo di fare il primo passo verso la fisica. Originariamente il testo avrebbe dovuto essere la seconda parte di un unico volume che avrebbe avuto anche la firma di Francesco Orilia. I libri sono stati pubblicati separatamente il testo di Orilia si intitola Filosofia del Tempo. Dibattito contemporaneo. Potrebbe essere utile durante la lettura, per chi non si fosse mai occupato di filosofia del tempo, avere questo secondo testo a portata di mano in modo da poterlo consultare, dati i puntuali rimandi di Dorato.


Indice

Prefazione
Introduzione
1. Tempo dell’esperienza e tempo fisico.
Il tempo della nostra esperienza.
Il presentismo e l’immagine fisica del tempo.
2. La teoria della relatività speciale “spiegata” con sei definizioni.
3. Relatività, presentismo ed eternalismo.
Che cosa implica davvero l’eternalismo: come smontare alcune fuorvianti conclusioni.
Il divenire temporale e la ricerca del presente nello spazio-tempo di Minkowski.
4. Sei presenti in cerca di divenire nello spazio-tempo di Minkowski.
La prima opzione: presente rispetto al sistema inerziale O = simultaneo rispetto a O.
La seconda opzione: presente = evento puntiforme.
La terza opzione: presente = regione non causalmente connettibile.
La quarta opzione: presente = superficie del cono di luce.
La quinta opzione: presente = presente interattivo di Alexandroff.
La sesta opzione: presente = struttura conica.
Un bilancio sul presente interattivo e sul presentismo nella teoria della relatività speciale.
Il presente locale e il divenire temporale locale.
5. Il presente in relatività generale e cosmologia.
L’argomento di Gödel contro la realtà del tempo.
Il carattere statistico del tempo cosmico e il problema della sua esistenza.
6. I tre problemi della freccia del tempo e la freccia entropica.
Il secondo principio della termodinamica e la crescita dell’entropia.
Entropia disordine e informazione.
La natura statistica della freccia termodinamica del tempo.
L’ipotesi del passato e l’origine della freccia entropica.
La freccia della radiazione.
7. Il principio di causa comune, la freccia causale e il divenire.
L’asimmetria della forchetta e il principio dell’indipendenza delle influenze causali in arrivo.
La freccia causale è la “madre” di tutte le frecce fisiche ed esperienziali?
Conclusione.
Note.
Bibliografia.
Indice dei nomi.
Indice degli argomenti.