Risorse Filosofia.it

Il problema dell'inizio del mondo in Kant e Hegel


Dieter Wandschneider, Il problema dell'inizio del mondo in Kant e Hegel
in Umberto Curi (a cura di), Kosmos. La cosmologia fra scienza e filosofia
Gabriele Corbo & C. editori, Ferrara, 1989

«Alla filosofia interessano soltanto gli aspetti di principio, e per quanto riguarda l'età della Terra in termini filosofici è interessante soltanto se questa è una grandezza finita o infinita o se forse non è né l'uno, né l'altro. Questa domanda si pone anche Kant, che probabilmente per la prima volta nella storia della filosofia ci presenta argomenti invece di speculazioni e miti cosmogonici».

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Intervista a Massimo Donà su 'L'aporia del fondamento'


Intervista di Luca Taddio a Massimo Donà su
L'aporia del fondamento
Mimesis Edizioni, 2008

«Ho voluto fare i conti con ‘la questione’ delle questioni, ossia, con la vera e propria croce di ogni filosofia degna di tale nome; con la questione della verità. Che è poi la questione del fondamento; quello intorno a cui da sempre ruotano le riflessioni dei più grandi pensatori dell’Occidente. Da sempre, ossia, sin dalle prime testimonianze dei cosiddetti ‘presocratici’, ci si interroga infatti intorno all’arché. All’origine, al principio [...]».

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Tolerance as an Ideological Category


Slavoj Žižek, Tolerance as an Ideological Category

«Why are today so many problems perceived as problems of intolerance, not as problems of inequality, exploitation, injustice? Why is the proposed remedy tolerance, not emancipation, political struggle, even armed struggle? The immediate answer is the liberal multiculturalist's basic ideological operation: the "culturalization of politics" [...].

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Angeli. Ebraismo Cristianesimo Islam


Giorgio Agamben ed Emanuele Coccia (a cura di), Angeli. Ebraismo Cristianesimo Islam
Neri Pozza, Milano, 2009

«La loro immagine insieme splendida ed estenuata, pensierosa ed efficace è penetrata così profondamente, oltre che nelle preghiere e nelle liturgie quotidiane dell' Occidente, nella filosofia, nella letteratura, nella pittura, nella scultura, ma anche nei sogni a occhi aperti, nelle sottoculture e nel Kitsch, che una comprensione anche semplicemente coerente dell'argomento sembra esclusa.

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Variazioni su I linguaggi del '68



di Gianluca Miligi

Tra le infinite interpretazioni, ideologizzazioni e controversie contenute in libri, documentari, film, un dato certo e innegabile sul Sessantotto è che è stato un fenomeno di natura mondiale, globale, di “ampiezza geografica e simultaneità temporale”, contro le guerre, su tutte il Vietnam, pacifista, antimperialista, terzomondista.

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Albert Camus filosofo del futuro


Paolo Flores d’Arcais, Albert Camus filosofo del futuro
Codice edizioni, Torino, 2010

Albert Camus continua a essere uno degli scrittori più letti al mondo, Lo straniero e La peste coinvolgono e appassionano i giovani di ogni nuova generazione. Camus è stato però anche un grande filosofo, ed è proprio al Camus filosofo, al pensatore dell’“esistenza assurda” e della speranza attraverso il principio “solitaire, solidaire”, che è dedicato questo piccolo libro di Paolo Flores d’Arcais.

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Benedetto XVI ha fallito i cattolici perdono la fiducia


Hans Küng, Benedetto XVI ha fallito i cattolici perdono la fiducia
la Repubblica - IDEE, 15 aprile 2010

Filosofia e rivelazione in Karl Jaspers (1883-1969)


di Alfio Fantinel

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La natura contesa. Schelling critico di Hegel - Introduzione



Monica Marchetto
, La natura contesa. Schelling critico di Hegel - Introduzione
Edizioni ETS, Pisa, 2008

«Schelling esprime proprio nella sua concezione della natura una distanza da Hegel, che rimane in ogni caso incolmabile e, semmai, si va sempre più approfondendo. Già nel periodo jenese, per quanto vicino a Hegel, con il quale condivide la critica all’idealismo fichtiano e il progetto di comprensione del significato speculativo della natura, Schelling rimane fedele a se stesso e alla originalità della sua ispirazione».

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Teologia laica. Una proposta di inizio millennio.


Intervista a Vito Mancuso
di Paolo Calabrò

«D. Lei ha avanzato la proposta di una “teologia laica”, per la quale bisogna «avere il mondo, non la Chiesa, come interlocutore privilegiato nel pensare Dio. Cosa vuol dire? Quale differenza radicale comporta rispetto alla posizione opposta, e con quali esiti? R. Essere cristiani significa esattamente questo: avere il mondo come interlocutore privilegiato».

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  • Laicità e filosofia Laicità e filosofia
    Che cosa significa essere laici nel nostro Paese, dove forte è l'influenza politica della Chiesa? Grandi personalità del pensiero e della cultura riflettono, per la prima volta insieme, su questa questione...
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